Un pool di avvocati
siciliani dichiara guerra al precariato: pronte due azioni legali aventi ad
oggetto la stabilizzazione dei precari della scuola e il “Piano Giovani”.
Non volendosi rassegnare ad una
vita da precari ed a pagare lo scotto della cattiva politica, un gruppo di
giovani ha deciso di reagire, trovando sponda nell’agguerrito staff legale
composto dagli avvocati Leone, La Malfa, Fell e Caradonna, che annuncia la
proposizione di due diverse azioni legali aventi ad oggetto il cosiddetto
“Piano giovani” e il mondo del precariato scolastico.
Per quanto riguarda il comparto
scuola, lo staff legale si avvarrà della collaborazione dell’ACLIS (Area
Consulenza Legale per l’Istruzione Scolastica), realtà che opera da diversi
anni nel mondo della pubblica istruzione e che ha deciso di mettere a
disposizione la propria esperienza per condurre questa battaglia. «La sentenza
della Corte di giustizia europea dello scorso 26 novembre – spiega l’avvocato
Daniele Franchina, responsabile dell’ACLIS - fornisce finalmente uno strumento
alle centinaia di migliaia di insegnanti precari per ottenere una
stabilizzazione. I giudici lussemburghesi, infatti, hanno definitivamente
condannato lo Stato italiano per aver abusato dei contratti a termine, in
violazione della direttiva n.1999/70. L’impatto di questa sentenza sarà
dirompente: in primo luogo consentirà ai
docenti in attesa di stabilizzazione e al personale ATA, di far valere il
proprio diritto all’assunzione a tempo indeterminato. Il personale ormai di
ruolo, invece, potrà pretendere la retrodatazione della decorrenza dell’immissione
in ruolo e, contestualmente, ottenere il risarcimento del danno legato alla
reiterazione illegittima dei contratti a termine, alle differenze retributive e
al mancato riconoscimento degli scatti di carriera». Secondo quanto
stabilito dai giudici europei, dunque, chiunque ha prestato servizio per almeno
36 mesi presso una scuola statale dovrà essere assunto con contratto a tempo
indeterminato. Per spiegare meglio come far valere i propri diritti, il
gruppo di lavoro organizzerà nei prossimi giorni una riunione aperta a tutti
gli interessati. Tutti gli aggiornamenti saranno nel frattempo diramati
attraverso il sito www.aclis.it, attraverso il blog ricorsoprecari.blogspot.it ed attraverso i social media.
Altro fronte di battaglia su cui
si misureranno i legali è il Piano Giovani Sicilia, passato alla storia come il
“flop day” dell’Assessorato alla Formazione. Fra polemiche giornalistiche e
inchieste giudiziarie, lo scorso mese di agosto il “Piano” il piano è stato
revocato con la promessa di formulare un nuovo bando privo di vizi. Tuttavia,
da più di quattro mesi dei tirocini formativi che avrebbero dovuto rilanciare
l’occupazione giovanile in Sicilia non parla più nessuno. Così, «per non
lasciar cadere la vicenda fra le pieghe dell’inefficienza della burocrazia regionale – spiega
l’avvocato Francesco Leone - abbiamo
predisposto un atto di diffida di cui
all’ art. 3 del D.lgs 198/2009 (leggi il testo della Diffida) attraverso la quale, tutti i giovani siciliani
disoccupati che hanno tentato di partecipare al Piano Giovani potranno chiedere ai giudici amministrativi
di costringere la Regione ad emanare un nuovo bando. Oltre al mancato
raggiungimento degli obiettivi di “performance” che lo stesso presidente
Crocetta aveva fortemente voluto con la direttiva n. 1 septies dello scorso 9
maggio, il rischio è quello perdere quasi mezzo miliardo di euro di fondi
europei che, se non spesi entro dicembre 2015, dovranno essere restituiti a
Bruxelles». Dallo staff
legale tengono a precisare che «la
sottoscrizione della diffida sarà gratuita e non comporterà alcuna altra futura
spesa. Come siciliani riteniamo doveroso
tutelare il presente e il futuro dei giovani della nostra terra senza chiedere
nulla in termini economici. Con questa azione miriamo a mettere la Regione con
le spalle al muro: o entro 90 giorni attua
il Piano Giovani o sarà un giudice a disporlo attraverso un commissario ad
acta. Da non sottovalutare, infine, gli aspetti risarcitori della vicenda».