giovedì 22 gennaio 2015

Precari Scuola: I giudici napoletani accettano la tesi della conversione del rapporto di lavoro

Tribunale di Napoli: riconoscimento del diritto alla stabilizzazione per l'abuso dei contratti a termine



E’ di ieri la notizia della prima pronuncia che ha concesso finalmente la stabilizzazione dei precari del mondo della scuola con più di 36 mesi di servizio, in attuazione della sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha letteralmente rivoluzionato il concetto stesso di precariato.
La Sentenza del Tribunale di Napoli, intervenuta a favore della stabilizzazione di tre insegnanti precarie, coerente con la sentenza emessa lo scorso 26 novembre 2014, può essere considerata la pietra miliare a partire dalla quale si potrà finalmente mettere fine alle ingiustizie commesse in tutti questi anni nei confronti di migliaia di precari.
E’ proprio sulla base della sentenza della Corte europea che il Tribunale di Napoli ha deciso nel merito di disporre l’assunzione a tempo indeterminato a partire dal primo giorno del 37esimo mese di servizio (in ossequio alla norma comunitaria che vieta la reiterazione dei contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi) riconoscendo, altresì, il risarcimento del danno per i periodi di interruzione del lavoro intercorsi dal 36esimo mese fino all’effettiva immissione in ruolo ed il diritto alla ricostruzione di carriera, condannando infine il MIUR al pagamento delle spese legali.
Alla luce di ciò viene confermata la nostra ipotesi sulla possibilità di stabilizzare coloro i quali, in possesso dei requisiti, decideranno di proporre ricorso.

Per aderire al ricorso o avere maggiori informazioni sulla nostra azione clicca qui


Piano Giovani - Lo Bello "Ci sarà il Terzo Click Day": ennesima promessa senza fondamento?




Rimangono aleatorie, per il momento, le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal nuovo assessore regionale all'istruzione e alla formazione Mariella Lo Bello.

Ad ascoltare le promesse della Lo Bello sarebbero migliaia i giovani in attesa di un epilogo positivo sulla questione dei tirocini formativi.
Ed infatti, mentre tra gli operatori della Formazione Professionale si è elevata la protesta, il Governo regionale rassicura - con parole giuridicamente opinabili -  migliaia di giovani, affermando che da Roma non verranno tagliati i fondi da tempo destinati al progetto "Piano Giovani". 
L'assessore, continuando, ha affermato che dopo i due click-day considerati validi, ci sarà il terzo click day. Verrà quindi - stando alle dichiarazioni dell'assessore - dato seguito alla terza annualità dell'Avviso 20 con l'assegnazione di tirocini formativi tramite una nuova procedura online.
Di fatto, stando ai provvedimenti ufficiali emanati dalla Regione Siciliana, e in particolare dalla Dirigente pro tempore Anna Rosa Corsello, né il bando né le graduatorie dei primi due click-day possono considerarsi validi. 
In particolare, con l'art. 2 del D.D.G. n. 4567 del 18 agosto del 2014 (data dell'ultimo intervento ufficiale della regione), verrebbero meno sia il bando che le conseguenti graduatorie, di fatto mai pubblicate.
A questo punto le domande sorgono spontanee: come può l'amministrazione considerare validi i primi due click-day vista la revoca del Bando e delle relative graduatorie?? 
D'altro canto, come può dichiarare l'imminenza di un terzo click-day considerato che i primi due non esistono??
Utilizzando un pò di senso pratico la soluzione potrebbe essere attuata revocando l'atto di revoca del bando e programmando una nuova data per il terzo click-day. Stando ai fatti, però, nessuno bando e nessuna graduatoria ad oggi esiste...
Intanto dallo studio dell'Avv. Francesco Leone è in partenza una terza diffida contro la Regione siciliana (per conoscere come partecipare gratuitamente alla diffida clicca qui) per obbligare l'amministrazione alla programmazione delle somme europee - anche e in particolare attuando le misure previste per il piano giovani - evitando quello che nei fatti si sta verificando: la requisizione da parte del governo centrale dei fondi europei previsti per la Sicilia!
Nonostante sia decorso poco meno di un mese dalla data di presentazione della prima diffida (si ricorda che nel testo della diffida - consultabile cliccando qui - vengono concessi all'amministrazione siciliana 90 giorni per l'adempimento delle richieste) non risulta che nessuna reale programmazione delle somme europee sia stata avanzata dalla regione né risulta che dette somme siano state reimpiegate per l'attuazione del Piano Giovani.
Visto lo stato dell'arte della vicenda, l'eventuale Class action che verrà presentata a seguito dell'infruttuoso decorrere dei 90 gg è sempre più realistica e concreta per la risoluzione di una problematica che risalta sul palcoscenico siciliano da oltre 5 mesi.

venerdì 16 gennaio 2015

Idonei esclusi dal Ciapi Priolo: aperte le adesioni gratuite alla Diffida

Lo studio legale degli avvocati Stallone, Leone, Fell, Caradonna e La Malfa è stato incaricato da un gruppo di lavoratori idonei alla  "selezione pubblica per titoli ed esami per l'assunzione del personale da impiegare per l'attuazione delle misure offerte dalla c.d. Garanzia Giovani suddivisi per aree funzionali" di inoltrare al CIAPI, e a tutte le Amministrazioni coinvolte, una diffida con la quale chiedere l'immediata convocazione degli idonei esclusi  e la contestuale sottoscrizione del contratto di lavoro.
A parere dello staff legale, infatti, l'esclusione disposta a concorso ultimato, e a graduatorie pubblicate, di più di 500 idonei alla procedura è arbitraria, illegittima e viola le basilari norme sui concorsi pubblici.
Alla diffida potranno aderire gratuitamente tutti coloro i quali, ad oggi, pur essendo stati inseriti tra gli idonei alla selezione non sono stati convocati e/o hanno ricevuto la nota di esclusione e/o non sono presenti nell'elenco "convocati" pubblicato sul sito del Ciapi lo scorso 7 gennaio.
L'obiettivo è quello di evitare un contenzioso legale e, attraverso questa azione stragiudiziale, risolvere in breve termine questa vicenda surreale.


Per sottoscrivere gratuitamente la diffida clicca qui
  
 

venerdì 9 gennaio 2015

Piano Giovani: Pronta la seconda maxi-diffida. Nuovo e ultimo termine per partecipare gratuitamente alla diffida e al successivo ricorso

PIANO GIOVANI: Pronta la seconda Maxi-diffida. Nuovo e ultimo termine per partecipare gratuitamente alla diffida e al successivo ricorso.
Parte oggi dallo Studio dell'Avv. Francesco Leone la seconda Maxi diffida rivolta all'amministrazione regionale contro la rinomata procedura selettiva denominata "Piano Giovani".
Tramite tale  Atto verrà diffidata la Regione Sicilia che, entro 90 giorni, dovrà dare esecuzione al Piano varando un nuovo Bando.
In caso di protratta inerzia della Pubblica Amministrazione, verrà proposto un consequenziale Ricorso al Tar attraverso il quale, sempre gratuitamente, verrà chiesta giustizia per le migliaia di giovani siciliani che, la scorsa estate, si sono visti negare il diritto ad ottenere un tirocinio formativo.   

Un terzo e ultimo termine per la presentazione della diffida parte da oggi e avrà termine il 24 Gennaio. 
Entro tale data si considererà conclusa la prima fase relativa alla presentazione della diffida, per procedere - in caso di inerzia dell'amministrazione - all'attivazione del procedimento giurisdizionale davanti al Tar.   


Per aderire gratuitamente alla diffida e al successivo ricorso cliccca qui per scaricare i moduli

Per avere maggiori informazioni scrivete all'indirizzo mail ricorsopianogiovani@gmail.com

Per sapere di più sul piano giovani e sulla diffida: 
Fra polemiche giornalistiche e inchieste giudiziarie, lo scorso mese di agosto il “Piano” è stato revocato con la promessa di formulare un nuovo bando privo di vizi. Tuttavia, da più di cinque mesi dei tirocini formativi che avrebbero dovuto rilanciare l’occupazione giovanile in Sicilia non parla più nessuno. Così, «per non lasciar cadere la vicenda fra le pieghe dell’inefficienza  della burocrazia regionale – spiega l’avvocato Francesco Leone -  abbiamo predisposto un atto di diffida  di cui all’ art. 3 del D.lgs 198/2009 (leggi il testo della Diffida) attraverso la quale, tutti i giovani siciliani disoccupati che hanno tentato di partecipare al Piano Giovani  potranno chiedere ai giudici amministrativi di costringere la Regione ad emanare un nuovo bando. Oltre al mancato raggiungimento degli obiettivi di “performance” che lo stesso presidente Crocetta aveva fortemente voluto con la direttiva n. 1 septies dello scorso 9 maggio, il rischio è quello perdere quasi mezzo miliardo di euro di fondi europei che, se non spesi entro dicembre 2015, dovranno essere restituiti a Bruxelles». Dallo staff legale tengono a precisare che «la sottoscrizione della diffida sarà gratuita e non comporterà alcuna altra futura spesa. Come  siciliani riteniamo doveroso tutelare il presente e il futuro dei giovani della nostra terra senza chiedere nulla in termini economici. Con questa azione miriamo a mettere la Regione con le spalle al muro: o  entro 90 giorni attua il Piano Giovani o sarà un giudice a disporlo attraverso un commissario ad acta. Da non sottovalutare, infine, gli aspetti risarcitori della vicenda».

domenica 7 dicembre 2014

Dichiariamo guerra al Precariato e alla Disoccupazione Giovanile


Un pool di avvocati siciliani dichiara guerra al precariato: pronte due azioni legali aventi ad oggetto la stabilizzazione dei precari della scuola e il “Piano Giovani”.
Non volendosi rassegnare ad una vita da precari ed a pagare lo scotto della cattiva politica, un gruppo di giovani ha deciso di reagire, trovando sponda nell’agguerrito staff legale composto dagli avvocati Leone, La Malfa, Fell e Caradonna, che annuncia la proposizione di due diverse azioni legali aventi ad oggetto il cosiddetto “Piano giovani” e il mondo del precariato scolastico.
Per quanto riguarda il comparto scuola, lo staff legale si avvarrà della collaborazione dell’ACLIS (Area Consulenza Legale per l’Istruzione Scolastica), realtà che opera da diversi anni nel mondo della pubblica istruzione e che ha deciso di mettere a disposizione la propria esperienza per condurre questa battaglia. «La sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso 26 novembre – spiega l’avvocato Daniele Franchina, responsabile dell’ACLIS - fornisce finalmente uno strumento alle centinaia di migliaia di insegnanti precari per ottenere una stabilizzazione. I giudici lussemburghesi, infatti, hanno definitivamente condannato lo Stato italiano per aver abusato dei contratti a termine, in violazione della direttiva n.1999/70. L’impatto di questa sentenza sarà dirompente: in primo luogo consentirà ai docenti in attesa di stabilizzazione e al personale ATA, di far valere il proprio diritto all’assunzione a tempo indeterminato. Il personale ormai di ruolo, invece, potrà pretendere la retrodatazione della decorrenza dell’immissione in ruolo e, contestualmente, ottenere il risarcimento del danno legato alla reiterazione illegittima dei contratti a termine, alle differenze retributive e al mancato riconoscimento degli scatti di carriera». Secondo quanto stabilito dai giudici europei, dunque, chiunque ha prestato servizio per almeno 36 mesi presso una scuola statale dovrà essere assunto con contratto a tempo indeterminato. Per spiegare meglio come far valere i propri diritti, il gruppo di lavoro organizzerà nei prossimi giorni una riunione aperta a tutti gli interessati. Tutti gli aggiornamenti saranno nel frattempo diramati attraverso il sito www.aclis.it, attraverso il blog ricorsoprecari.blogspot.it  ed attraverso i social media. 
Altro fronte di battaglia su cui si misureranno i legali è il Piano Giovani Sicilia, passato alla storia come il “flop day” dell’Assessorato alla Formazione. Fra polemiche giornalistiche e inchieste giudiziarie, lo scorso mese di agosto il “Piano” il piano è stato revocato con la promessa di formulare un nuovo bando privo di vizi. Tuttavia, da più di quattro mesi dei tirocini formativi che avrebbero dovuto rilanciare l’occupazione giovanile in Sicilia non parla più nessuno. Così, «per non lasciar cadere la vicenda fra le pieghe dell’inefficienza  della burocrazia regionale – spiega l’avvocato Francesco Leone -  abbiamo predisposto un atto di diffida  di cui all’ art. 3 del D.lgs 198/2009 (leggi il testo della Diffida) attraverso la quale, tutti i giovani siciliani disoccupati che hanno tentato di partecipare al Piano Giovani  potranno chiedere ai giudici amministrativi di costringere la Regione ad emanare un nuovo bando. Oltre al mancato raggiungimento degli obiettivi di “performance” che lo stesso presidente Crocetta aveva fortemente voluto con la direttiva n. 1 septies dello scorso 9 maggio, il rischio è quello perdere quasi mezzo miliardo di euro di fondi europei che, se non spesi entro dicembre 2015, dovranno essere restituiti a Bruxelles». Dallo staff legale tengono a precisare che «la sottoscrizione della diffida sarà gratuita e non comporterà alcuna altra futura spesa. Come  siciliani riteniamo doveroso tutelare il presente e il futuro dei giovani della nostra terra senza chiedere nulla in termini economici. Con questa azione miriamo a mettere la Regione con le spalle al muro: o  entro 90 giorni attua il Piano Giovani o sarà un giudice a disporlo attraverso un commissario ad acta. Da non sottovalutare, infine, gli aspetti risarcitori della vicenda»